VITIGNI |
CLAIRETTE |
Antico vitigno originario del Languedoc che si trova spesso negli uvaggi
dei bianchi del sud della Francia, dalle Colline del Rodano alla Provenza.
Assieme al Moscato dà origine al famoso vino spumante "Clairette
de Die" e sempre nella zona del Rodano viene spumantizzato in modo
tradizionale per ottenere il "Cremant de Die", da molti considerato
il primo vino rifermentato in bottiglia della storia francese, più
antico dello Champagne. Fuori dalla Francia è molto diffuso in
Sud Africa dove è utilizzato per produrre spumanti, poi in Israele,
Romania, e Australia per un totale mondiale di 12.000 ha. Recentissimi studi effettuati dall' unità di ricerca di genetica della vite dell’INRA di Montpellier hanno dimostrato che esistono due soli vitigni francesi che hanno rapporti genetici molto stretti con le viti selvatiche e che si può supporre siano tra i progenitori di gran parte dei vitigni coltivati oggi: questi due vitigni sono Mondeuse Blanche e Clairette. La Clairette fa parte dei quei vitigni, come l'Ansonica, che sono stati dimenticati negli ultimi anni perché il mercato richiedeva vini dal colore bianco carta, mentre da questi vitigni si ottengono vini più tendenti al giallo dorato. Adesso però il gusto sta cambiando e questi vitigni stanno dimostrando di produrre grandi vini con un forte legame al terroir di origine e una mineralità spiccata; il colore giallo intenso sta diventando un segno caratteristico della loro tipicità. Il vino di Clairette è caratterizzato da profumi di fiori bianchi, spesso accompagnati da quelli di pompelmo e mela verde. In bocca ha una buona acidità e un leggero amaro finale che lo rende gradevole. Ha sempre buone gradazioni alcoliche e se appassito può dare origine anche a vini dolci. Il Villifranchi parla di Claretto bianco di Francia coltivato in Toscana a metà Settecento: “Quest'uva anche sola produce ottimo vino ma meglio mescolarla con altre specie. Fa il vino color di paglia, sottile, sciolto e spiritoso, ma di pochissimo odore. Vuole terra leggera ed asciutta”. Foglia media, orbicolare, verde scura, spessa, pentalobata, seno peziolare a bordi sovrapposti. Denti stretti e mucronati, pagina inferiore biancastra con forte presenza di peli striscianti. Grappolo medio, cilindrico-conico, alato, mai compatto. Acini ovoidali allungati, a volte con ticchiolatura bruna quando ben maturi. |
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