Si tratta di un vitigno di cui nel pitiglianese esistono probabilmente
diversi biotipi: in una delle collezioni di vitigni locali presenti sul
territorio figurano tra i bianchi il Nocchianello gazzarretto, il Nocchianello
peloso, il Nocchianello reale e il Nocchianello peloso a spiga di granturco.
Il Nocchianello non è iscritto al Registro Nazionale delle varietà
di vite ma è presente in alcune collezioni ampelografiche toscane.
Esiste anche un Nocchianello nero.
E' ormai rarissimo trovarlo nelle vigne pitiglianesi e non si hanno notizie
di questo vitigno al di fuori di questo areale. Geneticamente è
un vitigno originale con una parentela stretta (probabilmente fratello)
con il Mammolo N. Questo ci può far pensare a una sua probabile
origine toscana.
L’etimologia del nome potrebbe derivare da nocchia, nocciola, forse
per il colore del suo legno, o da nocca (nóccola) che potrebbe
riferirsi alla forma del grappolo, piccola e compatta come una mano chiusa
a pugno.
È sicuramente un vitigno dai caratteri molto interessanti. Il grappolo
è piuttosto piccolo e mediamente compatto, con una buona resistenza
alla botrite. La maturazione non è troppo precoce e la vinificazione
effettuata nel 2011 dette un vino con una certa consistenza e buona intensità
aromatica.
Foglia piccola, orbicolare, pentalobata. Seno peziolare spesso sguarnito.
Pagina inferiore con forte densità di peli striscianti sulle nervature,
mentre tra le nervature è glabra.
Grappolo cilindrico, talvolta allungato, quasi mai alato. Acino tondo.
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